Come ha scritto Cassella nella sua tesi dottorale e nella sua interpretazione delle leggende degli olmechi, maya, toltechi e aztechi sul ritorno di Quetzalcoatl (2022a, 2022b, 2000, 2018e, ), nei primi quaranta, lo psicologo Jean Piaget analizzò il comportamento di bambini normali di fronte a prove cognitive di complessità crescente. Piaget incontrò che l'intelligenza umana cresce in cinque tappe: dalla nascita fino ai 6,5 anni di età (in ritrovamenti attuali, giacché Piaget adottò un limite superiore di 7,5 anni ):
Siccome Piaget non comparò mai bambini autistici a bambini normali, non si rese mai conto che l'intelligenza umana cresce lungo due vettori cognitivi:
In più, Piaget non potè far caso al fatto che la computazione quantica può essere divisa, a sua volta, in due fasi:
Il potere nascosto nella computazione quantica può essere allacciato a risultati sublimi o a imprese poco sociali. Leonardo da Vinci, per esempio, usava la sua 2da. attenzione per disegnare cannoni sempre più potenti; e seguiva la Via della 3za. Attenzione quando pitturava la 'Monna Lisa' e la sua 'Natività'.
Mark Johnson (1994) misurò la capacità di bimbi normali di 4 mesi di cambiare la loro attenzione dieci anni prima che Landry e Bryson (2004) trovassero che gli autistici non seguono i bambini normali nell'intraprendere tale svolta, ossia nello sviluppo della computazione quantica.
In effetti, anche John Watson (1994) individuò la presenza della probabilità condizionale o meno-che-perfetta durante il primo anno di vita dei bambini normali.
Watson e i due bambini scoprirono là e in quel momento che esiste un potere distinto ad avere o a non avere il controllo totale. (in una Democrazia, per esempio).
Cassella (2018e) relazionò tale potere alla computazione quantica che guida il controllo meno-che-perfetto nel mediare tra la perfezione dei movimenti del sé stesso e l'imperfezione da noi attribuita alle persone che impediscono il nostro controllo totale.
L'Inquisizione bruciò migliaia di streghe perché è troppo facile confondere meno-della-perfezione (0 < p < 1) con l'imperfezione (p = 0). I seguaci di tiranni diabolici fanno lo stesso errore. E i tiranni malevoli, poi, adopereranno la loro malizia e capacità di mentire per bruciare qualsiasi mente che osasse criticarli (specialmente i giornalisti ficcanaso e i loro oppositori politici).
Gli autistici non riescono a maneggiare problemi che sfidano l'idoneità della nostra memoria sulla conoscenza ripetitiva, dal momento che non possono volare sull'abisso tra schemi conosciuti con p = 1 e schemi che non possono essere conosciuti con p = 0. Gli autistici abbracciano il mondo conosciuto (p = 1) e sono vessati da tutto ciò che lo contraddice (p = 0). O sviluppano regole individuali, resistendo quelle imposte da altri, proprio perché non possono abbracciare l'ordine e il caos allo stesso tempo.
Per questo gli autistici non possono maneggiare dilemmi tra i due estremi, nel mondo tra 1 e 0 esplorato dai qubit quantici. La loro difficoltà per affrontare situazioni di controllo meno-che-perfetto può aiutarci a comprendere meglio il gioco di finzione.
Ecco una scena familiare: mentre riposa all'alba in un letto, una bambina canta soavemente una canzone alla sua bambola. La canzone è la stessa che sua madre le ha cantato la sera prima. Così, mentre canta, la bambina pretende che lei è la madre della bambola. Questa prodezza teatrale sembra un gioco di ragazzini; eppure la finzione si basa su una misteriosa abilità cognitiva, la cui deficienza variabile causa lo spettro dei comportamenti anormali osservati nell'autismo,
Per un individuo autistico che si trovasse di fronte a questa scena preziosa, sul letto riposa solo una persona: la bambina. Per il testimone creativo, invece, sul letto riposano tre persone. Di fatto, nella sua attuazione teatrale, la bambina si trova in tre persone allo stesso tempo: sua madre, la bambola alla quale ha infuso vita nella sua immaginazione, e lei stessa. Se poi la bambola fosse incinta, allora ci sarebbero quattro persone nel letto del nostro esempio.
La situazione descritta soddisfa il principio dell'Ubiquità se consideriamo che la giovane cantante giace qui e lì, in mondi sconnessi tra loro simultaneamente: il suo mondo, quello di sua madre, il mondo della bambola, il mondo dei bambini, e il mondo degli adulti. In verità, essa è allo stesso tempo, una bambina nel presente e una madre nel futuro. Il gioco di finzione sconvolge ma riaggiusta la realtà.
L'esempio anteriore sostiene la teoria che l'autismo è causato da deficienze nella dinamica cognitiva che ci permette di esistere in mondi separati allo stesso tempo (nella mente). Nel suo gioco di finzione, il lato artistico della bambina nutre il suo lato autistico. Con il suo allenamento virtuale di coccolare la sua bambola, con il tempo, la bambina crescerà in una madre reale, il tipo di persona che aiuta altre persone a crescere. Anche i maschi possono sognare di diventare madri amorose.
L'abilità cognitiva di modificare la realtà conosciuta è una buona rappresentazione di un'euristica cognitiva che il Cassella ha chiamato "logos". L'euristica logos (espressa anche dal lambda greco "Λ") presenta l''intelligenza creativa' negli esseri umani e nella natura come una complementarietà (3za attenzione) tra due dinamiche di sistemi:
La comparazione tra le prove che gli autistici passano e quelle in cui sono bocciati (pagina sull'autismo e Figura A in questa pagina) porta alla complementarietà tra la computazione classica e quella quantica, tra la memoria e l'apprendimento, tra il Pastorale Egizio e il Flagello, tra il Tummim di Mosè e il suo Urim, tra il bastone Hovalim di Zaccaria e il suo No'am; tra il Tonal e il Nagual degli Olmechi/Maya/Mexica/Toltechi; e tra il finito e l'infinito.
La sequenza e la simultaneità, o la prima e la seconda attenzione, possono irrobustirsi a vicenda o distruggersi a vicenda in un individuo e in qualsiasi sistema.
A differenza degli schizofrenici, gli autistici di alto-funzionamento mantengono viva la memoria (la computazione classica) di eventi ritenuti veri. Comunque, la loro difficoltà di maneggiare la coerenza quantica li forza ad uguagliare gli schizofrenici senza medicazione nella difficoltà di accedere alla decoerenza per rinnovare la realtà data per conosciuta.
A differenza degli autistici, gli Alzheimer cominciano la loro discesa cognitiva perdendo la memoria cerebrale del focolare familiare; mentre le persone con demenza perdono tanto la memoria cerebrale quanto l'apprendimento cerebellare, o i due bastoni di Zaccaria: Hovalim e No'am. L'euristica logos potrebbe aiutare tanto le persone anziane nelle quali l'intelligenza svanisce quanto i giovani in cui l'intelligenza si affaccia alla vita.
La ricerca scientifica dietro l'euristica logos non é totalmente nuova. Nel 1964, Bernard Rimland affermò che “Lo studio dell'autismo potrebbe illuminare la nostra percezione delle basi dell'intelligenza". Questo ricercatore affermò anche (ibid. p. 215) che “l'intelligenza è l'abilità di vedere nuove relazioni e nuovi significati incrociando varie alternative allo stesso tempo” (Travis & Hunter, 1928, citato in Goddard, 1946),
È possibile aggiungere altre osservazioni all'intuizione di Rimland: avere accesso simultaneamente a una moltitudine di vie separate rappresenta solo il movimento di andata del pendolo paradossale della creatività danneggiato nell'autismo. Di per sé, il movimento di andata è pericoloso. Infatti, l'ambiguità causata dall'abbraccio di alternative in guerra tra loro porta alla pazzia quando è portata troppo a lungo. Pochi tra noi hanno la visione del nulla, in cui condividiamo con altri lo stesso spazio allo stesso tempo.
Così, è essenziale riunirsi a tempo con il movimento di ritorno del pendolo visto come una metafora del nostro viaggio creativo. Questo succede quando, pur essendo affamati di soluzioni, di fronte a varie alternative possibili (la 2da. attenzione), alla maniera del Cristo, rigettiamo tanto il pane della prima attenzione quanto il potere di volare richiesti dal diavolo; cioè quando li usiamo per aumentare il nostro status arrogante.
L'idea, invece, è scegliere una combinazione di alternative che ci porta “indietro” a un sé stesso e a un altro migliorati, nella lotta di anteporre la volontà di aiutare altri al proprio benessere e alle necessità della vita.
La metamorfosi che conduce alla rinnovazione (o alla 3za. Attenzione) viene su quando connettiamo pezzi esistenti di conoscenza (o la memoria nella 1ma. attenzione della computazione classica) in una nuova via spirituale. Una forma di progredire è afferrare il significato esoterico dei nostri Testi Sacri, considerando che la scienza sola non porta alla nostra salvezza, ma alla nostra auto-distruzione.
Molte persone ritornano alla realtà dopo aver ascoltato la voce del diavolo e non quella di Gabriele. I tiranni che lavano il cervello vuoto dei loro accoliti, organizzati in battaglioni socialisti, sanno benissimo come usare i pronomi.
Quindi, bisognerà credere che non è la grazia della 3za. Attenzione ma la malizia diabolica della 2da. attenzione a guidare le transazioni quantiche della nostra vita diaria; per esempio, nell'uso normale dei pronomi, che gli autistici non riescono ad afferrare.
La 3za. Attenzione non viene su automaticamente ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo per mezzo della 2da. attenzione e collochiamo quel pezzo ripetitivo di conoscenza nei banchi della memoria guidata dalla sequenza della 1ma. attenzione. C'è l'apprendimento (nella scaltrezza di ingannare altri); e c'è l'apprendimento (nella preoccupazione di aiutare altri a crescere). Invece di regalare ai loro maschietti una finta cintura/bomba, certe madri potrebbero regalare loro una bambola.
Forse l'alleanza tra la computazione classica e la quantica è rappresentata dal seguente processo: SE I NUOVI SCHEMI PRODOTTI DALLA SIMULTANEITÀ SONO UTILI E BELLI, SONO ACCETTATI DA ALTRI, E CI PORTANO A VINCERE CON ESSI, A QUEL PUNTO SIAMO RITORNATI DAVVERO A UNA REALTÀ CONDIVISA E RINFRESCATA; E QUESTO FA LA VERA DE-COERENZA.
Per tutto ciò, Cassella ha preferito usare il termine "3za. Attenzione" (collocando a volte una maiuscola irregolare nella prima lettera di una parola) per denotare la realtà di un vincere assieme. Quando la conoscenza della Terza Attenzione ci porta a aiutare altri a crescere, secondo Cassella, raggiungiamo il terzo punto. Da questo punto di vista, la morte di un solo innocente, ogni modalità di vendetta, ed il tipo di de-coerenza che risulta nel disegno di una bomba capace di distruggere una grande città hanno pochissimo che vedere con la Visione della 3za. attenzione e nulla con la Volontà del Terzo Punto.
Come suggerisce l'euristica logos (Λ), abbiamo bisogno della simultaneità (la capacità di mentire e di imparare, che si trova danneggiata nell'autismo) per riaggiustare la conoscenza memorizzata; e abbiamo bisogno della sequenza (la capacità di preservare la verità, che è preservata negli autistici ad alto funzionamento), per riconoscere i nuovi schemi e mantenerli invariati fino a quando diventano obsoleti.
La preservazione della sequenza, della nostra capacità di mentire, e della loro unione fa la danza di cambiamento e permanenza lungo la Via del Progresso solo quando sorridiamo e cresciamo con tutto ciò che sorride e cresce con noi.
La prossima sezione esplora più a fondo la combinazione di principi locali e non locali che sottostà alla nostra capacità di sorridere e di crescere con altri.
Cassella (2002a, 2002c, 2017a) chiamò sequenza, 1ma. attenzione, o computazione classica il vettore cognitivo senza danno o troppo sviluppato nell'autismo di alto funzionamento (sottolineato nei suoi libri stampati). Lui ha equiparato ultimamente (Cassella, 2019a) la sequenza della computazione classica al Tonal degli Aztechi, al Pastorale degli Egizi, al cristallo Tummim collocato da Mosè nell'Arca dell'Alleanza, e al bastone Hovalim menzionato da Zaccaria.
Cassella ha riscontrato (2002a, 2002c, 2017a, 2017b, 2017c, 2018a, 2018b, 2018e, 2018h, 2018i, 2018l, 2019a, 2019b, 2019c) che la 1ma .attenzione è sostenuta da dieci o più principi universali, che si aggruppano intorno a due affermazioni:
Come è stato detto nella sezione anteriore e come si menziona nella pagina sull'autismo di questo sito web, i soggetti autistici non passano le prove di credenza-falsa. Questo fatto ha contribuito a qualificare gli autistici come “ciechi mentali” nella letteratura cognitiva e della teoria-della-mente (Wimmer e Perner, 1983).
Fino ad oggi, la natura della teoria-della-mente è sfuggita agli sforzi di ricerca dei principali centri dedicati allo studio dell'autismo. L'ipotesi data qua è che il vettore cognitivo collegato alla teoria-della-mente riflette i principi cognitivi che sostengono la nostra capacità di mentire, che gli autistici non hanno.
Dal momento che la capacità di abbracciare nell'iperspazio la verità e il suo opposto è sostenuta da una velocità infinita, nel seno dell'‘euristica logos’ Cassella ha chiamato 'simultaneità', '2da. attenzione' o 'computazione quantica' il vettore cognitivo (in neretto nei suoi libri stampati) danneggiato nell'autismo.
La computazione quantica può essere equiparata . . .
In Cassella (2002a, 20002b, 2018e) e nella prossima pagina viene rialzato uno sbozzo del circuito neurale della simultaneità. Lo sbozzo porta a capire perché gli autistici non possono comprendere le manifestazioni della realtà presenti in prove della credenza falsa.
Secondo le ricerche di Cassella (1997, 2000, 2002a, 2002b, 2004, 2018c, 2018d, 2018e), la 2da attenzione si rifà a dieci e oltre principi, che possono essere collegati a due proposte cognitive:
Per esempio, gli autistici non possono maneggiare i pronomi perché l'uso dei pronomi esige la presenza di una velocità infinita e del nulla, che sottostanno alla computazione quantica. Così, un autistico invertirà i pronomi, dicendo “tu” e “tuo” invece di “Io” e “mio”) perché scegliere il pronome appropriato (Cassella, 2018c) implica . . .
AUTISMO, SOGNI E LIBERTÀ
La Libertá può essere collegata alla linfa che ravviva l'umorismo e la metafora. Gli autistici non possono prendere in giro lo spazio ed il tempo per mezzo della capacità di vivere in mondi separati simultaneamente, o di accogliere nella loro mente mondi opposti allo stesso tempo.
Questo fatto porta a credere che il segreto dietro la difficoltà degli autistici di sostenere un dialogo spontaneo rappresenta un tesoro che potrebbe aprire porte nuove in qualsiasi campo della conoscenza. Potremmo anche vedere quel tesoro come la possibilità di capire il segreto della danza tra permanenza e rinnovamento che si nasconde dietro ogni sforzo creativo—dallo scrivere un romanzo assorbente all'integrare il mondo visibile sotto il controllo della gravitazione con il mondo subatomico invisibile studiato dalla fisica quantica (all'inglese; invece di quantistica).
La speranza di scoprire le radici dell'intelligenza creativa degli esseri umani e della natura potrebbe condurci più in là della divisione attuale della conoscenza, verso l'integrazione dei nostri sforzi creativi in ogni campo. Però, la meta di arrivare all'incrocio della letteratura con la filosofia, il misticismo e la scienza non perturba la veglia dei personaggi che maneggiano le risorse collettive, dei votanti o dei militari che si sentono colmi di potere, dei produttori intrappolati nella necessità di una rendita finanziaria, e dei consumatori in cerca di un arco di vita più lungo e confortevole.
In forma simile, se la scoperta della natura della natura o della nostra capacità affettiva e cognitiva di capire una tragicommedia—che è danneggiata nell'autismo e nella schizofrenia—fosse vista come un fattore critico del progresso della scienza e della tecnologia, allora la ricerca su quei due spectra sarebbe potenziata immediatamente.
Questo sogno, però, non ha incontrato ancora governi, finanziatori o istituti illuminati!
I nostri obiettivi più amati continuano ad essere . . .
Ironicamente, i leader diabolici e autoritari non sospettano che gli autistici, in virtù della loro adorazione del miracolo della permanenza in un universo immerso nel cambiamento, possono diventare le nostre guide per capire le basi della creatività, della democrazia, della grazia, e anche della pazzia.
GLI AUTISTICI NON POSSONO CONCEPIRE IL RINNOVAMENTO, DAL MOMENTO IN CUI NON POSSONO ATTRAVERSARE LA NEBBIA AMBIGUA, ESILARANTE E SCONCERTANTE, NELLA QUALE LO STESSO SEGNO PUÒ RAPPRESENTARE SIGNIFICATI OPPOSTI "SIMULTANEAMENTE".
Gli autistici e gli schizofrenici ci invitano a concepire l'unione della computazione classica con la quantica e dell'Ubiquità con la Coincidenza, come lo propone l'euristica logos, nel cervello della persona che capisce la possibilità della Terza Attenzione.
I riferimenti offerti nella pagina sopra sono dati a continuazione. Fanno eccezione I riferimenti agli scritti di Antonio Cassella, esposti nella sua biografia.
Goddard, H. H. (1946). What is Intelligence? Journal of Social Psychology, 24, 51-69.
Ito, M. (2011). The cerebellum: Brain for an implicit self. Upper Saddle River, NJ: Pearson Ed.
Johnson, M. H. (1994). Brain Development and Cognition. Oxford: Blackwell.
Landry, R., & Bryson S. (2004). Impaired disengagement of attention in young children with autism. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 45, 1115-1122. https://doi.org/10.1111/j.1469-7610.2004.00304.x
Piaget, J. (1983). La psicología de la inteligencia. Barcelona: Grijalbo.
Rimland, B. (1964). Infantile autism: The syndrome and its implications for a neural theory of behavior. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall.
Travis, L. E., Hunter, T.A. (1928). The relationship between "intelligence" and reflex conduction rate. Journal of Experimental psychology, 11, 342-354.
Watson, J. S. (1994). “Detection of the self. The perfect algorithm.” In Self-awareness in animals and humans, edited by S. T. Parker, W. R. Mitchell, and M. L. Boccia, 265-280. New York: Cambridge University Press.
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